English translation below
Ci eravamo proposti di parlare solamente di ristoranti dove fare delle vere e proprie esperienze eno-gastronomiche, quindi di parlare solamente di esperienze positive; bene, è il momento di contraddirci subito! :-)
Ricordandomi di un ottimo pranzo presso il ristorante Hostaria La Speranza di Solcio in provincia di Novara sul Lago Maggiore cui partecipai una decina di anni fa, e visto che il nostro peregrinare per il nord Italia ci ha portato nei pressi di detto ristorante, approfittai dell'ora di cena ormai superata da un po, per proporre a Snow White una sosta "tecnica" presso l'Hostaria. Questo ristorante qualche anno fa, godeva di una discreta fama per gli antipasti alla piemontese che serviva e per una discreta cantina.
Vi confesso che non ho faticato molto a convincere Snow White a rifocillarsi con un po di antipasti misti e con del buon vino... ma ahimè, temo di avere perso qualche punto nei suoi confronti quella sera!
Dunque, il locale è molto ben arredato, finemente e in maniera ricercata. Bene, si trattava di vedere se oltre alla forma, la "sostanza" era migliorata o almeno era rimasta quella di qualche anno fa. Le cameriere sono giovani e cortesi, ma assolutamente non professionali; danno proprio l'impressione di avere imparato a memoria tutto quello che dicono, ma senza sapere di cosa stanno parlando. Gli antipasti sono solo discreti, nulla di eccezionale e per di più in numero assolutamente inadeguato: una volta da loro si mangiavano solo quelli, ora invece ci si alza da tavola con più fame di prima.
La sorpresa però non è il cibo. Appena ordinata la cena, la padrona del locale, si avvicina al tavolo e butta li la frase innocente: "Vi porto un po' di vino?" Ma come, sarò anche un Piglet, ma non del tipo che ha pensato la ristoratrice! Alla mia richiesta di poter guardare la Carta dei Vini, la signora in questione, è sparita ed ha mandato una camerierina a presentarci detta carta. Ad una prima occhiata ho pensato si trattasse della versione con i prezzi espressi in Rupie e non in Euro, ma ad un più attento esame, il simbolo dell'Euro era riportato in molte parti, e della valuta indiana non c'era traccia... I vini avevano prezzi assolutamente demenziali: quello che costava meno era proposto a 120 Euro la bottiglia (roba che si paga 25 Euro massimo in qualunque altro ristorante, quello che costava di più era un Franciacorta Brut per il quale chiedevano 1,290 Euro!!! Dopo avere rifiutato di farmi depredare, la camerierina arrossendo ha annuito accennando a voce bassa un: "già, capisco..."
Mentre con Snow White mi stavo ancora chiedendo in che razza di posto eravamo capitati, la padrona si avvicina e con la faccia di chi vuole fare la generosa con dei poveracci, ci dice: "Se volete posso offrirvi un bicchiere di vino". E' stato solo un piccolo calcio ricevuto da Snow White sotto il tavolo per fermarmi ed evitare di dicessi alla tizia cosa poteva farsene del suo vino e dove poteva metterselo! (Grazie Snow White!)
Morale: pagato il conto salato, cenato male e senza vino, presi in giro ed insultati.
Ricordandomi di un ottimo pranzo presso il ristorante Hostaria La Speranza di Solcio in provincia di Novara sul Lago Maggiore cui partecipai una decina di anni fa, e visto che il nostro peregrinare per il nord Italia ci ha portato nei pressi di detto ristorante, approfittai dell'ora di cena ormai superata da un po, per proporre a Snow White una sosta "tecnica" presso l'Hostaria. Questo ristorante qualche anno fa, godeva di una discreta fama per gli antipasti alla piemontese che serviva e per una discreta cantina.
Vi confesso che non ho faticato molto a convincere Snow White a rifocillarsi con un po di antipasti misti e con del buon vino... ma ahimè, temo di avere perso qualche punto nei suoi confronti quella sera!
Dunque, il locale è molto ben arredato, finemente e in maniera ricercata. Bene, si trattava di vedere se oltre alla forma, la "sostanza" era migliorata o almeno era rimasta quella di qualche anno fa. Le cameriere sono giovani e cortesi, ma assolutamente non professionali; danno proprio l'impressione di avere imparato a memoria tutto quello che dicono, ma senza sapere di cosa stanno parlando. Gli antipasti sono solo discreti, nulla di eccezionale e per di più in numero assolutamente inadeguato: una volta da loro si mangiavano solo quelli, ora invece ci si alza da tavola con più fame di prima.
La sorpresa però non è il cibo. Appena ordinata la cena, la padrona del locale, si avvicina al tavolo e butta li la frase innocente: "Vi porto un po' di vino?" Ma come, sarò anche un Piglet, ma non del tipo che ha pensato la ristoratrice! Alla mia richiesta di poter guardare la Carta dei Vini, la signora in questione, è sparita ed ha mandato una camerierina a presentarci detta carta. Ad una prima occhiata ho pensato si trattasse della versione con i prezzi espressi in Rupie e non in Euro, ma ad un più attento esame, il simbolo dell'Euro era riportato in molte parti, e della valuta indiana non c'era traccia... I vini avevano prezzi assolutamente demenziali: quello che costava meno era proposto a 120 Euro la bottiglia (roba che si paga 25 Euro massimo in qualunque altro ristorante, quello che costava di più era un Franciacorta Brut per il quale chiedevano 1,290 Euro!!! Dopo avere rifiutato di farmi depredare, la camerierina arrossendo ha annuito accennando a voce bassa un: "già, capisco..."
Mentre con Snow White mi stavo ancora chiedendo in che razza di posto eravamo capitati, la padrona si avvicina e con la faccia di chi vuole fare la generosa con dei poveracci, ci dice: "Se volete posso offrirvi un bicchiere di vino". E' stato solo un piccolo calcio ricevuto da Snow White sotto il tavolo per fermarmi ed evitare di dicessi alla tizia cosa poteva farsene del suo vino e dove poteva metterselo! (Grazie Snow White!)
Morale: pagato il conto salato, cenato male e senza vino, presi in giro ed insultati.
La Speranza - Hold on Tight to your Wallet!
I know we had promised to only discuss good wine and dinning experiences, speaking only of positive experiences at that but the time has quickly come to veer away from that promise if only briefly.
Remembering a superb lunch at a place called Hostaria La Speranza situated in Solcio on Lago Maggiore about ten years ago, and seeing as how our pilgrimage in northern Italy took us near to this still-functioning “joint,” I decided to take advantage of the fact that we were late with our dinner decision so I proposed a little “technical” stop to Snow White. The restaurant a few years ago carried a discrete fame for its antipasti alla Piemontese, which they served along with a robust cellar to accompany the feast. I must admit, I had no difficulty whatsoever convincing Snow White to take refreshment (with the promise of some mixed antipasti and good wine…) but alas, I fear I lost a few points in her eyes that evening!
Let’s see, the locale was very nicely decorated, done with taste and maintaining a certain time period for style with well-chosen pieces and accessories. “Great” I thought to myself, besides excellent presentation and ambiance it was time to see if the substance had improved or at least, remained that of a few years ago. The waitresses were all dressed in uniforms of an era gone-by, all were very young, courteous but completely unprofessional; they gave the impression they were speaking from a script not having a clue what they were really saying.
The antipasti were only discrete, nothing exceptional and furthermore, the number of different types of these minuscule tastes was totally out of line; it was almost like a Sunday Brunch smorgasbord, lots of stuff but nothing great or too much and unable to appreciate any of it. Once upon a time in this “joint,” one could eat just those now, one leaves the table hungrier than prior to being seated.
The surprise however was not the food. As soon as dinner was ordered the owner of the “joint” (big female chowhound herself) approaches the table in her apron and in a little innocent voice, tosses the wine question: “Shall I bring you some wine?” “What, are you kidding?” I say to myself. I may be a chowhound too but not the kind she thought I was. Upon my request to bring me the wine list, this questionable female disappeared and sent one of the girls with the list to the table. At first glance, I thought to myself this must be the version with prices in Rupees and not Euros, but upon closer examination, I saw the Euro symbol here and there finding not a trace of the Indian currency.
The wine prices were insane!!!! The least expensive wine was a bottle for 120 Euros (stuff one would pay 25 Euros max in any other restaurant) and then there was a bottle of Franciacorta Brut (mind you just Brut, not a bottle of non dosato) to the tune of 1,290 Euro!! After refusing to be pillaged, the waitress blushed and knowingly acknowledged in a low voice “ah yes, of course…” While Snow White was still asking me what kind of racket for a restaurant I had brought her to, the big female chowhound approached us and had the brazen nuts to play Ms. Generous and offer us wine by the glass. It was only a tiny whack in the ankle that Snow White launched in my direction to help prevent me from telling that creature what and where she could put that glass of wine (Thank you Snow White)! Then after paying the horrendous bill for not eating, the little waitress comes back and sheepishly offers us a glass of grappa, on the house. Good God, I refused that as well; was not going to put myself at her mercy, no way!
Moral: paid the sticky bill, ate poorly without wine, was insulted and had my leg pulled from here to Timbuktu…you do the math.
Remembering a superb lunch at a place called Hostaria La Speranza situated in Solcio on Lago Maggiore about ten years ago, and seeing as how our pilgrimage in northern Italy took us near to this still-functioning “joint,” I decided to take advantage of the fact that we were late with our dinner decision so I proposed a little “technical” stop to Snow White. The restaurant a few years ago carried a discrete fame for its antipasti alla Piemontese, which they served along with a robust cellar to accompany the feast. I must admit, I had no difficulty whatsoever convincing Snow White to take refreshment (with the promise of some mixed antipasti and good wine…) but alas, I fear I lost a few points in her eyes that evening!
Let’s see, the locale was very nicely decorated, done with taste and maintaining a certain time period for style with well-chosen pieces and accessories. “Great” I thought to myself, besides excellent presentation and ambiance it was time to see if the substance had improved or at least, remained that of a few years ago. The waitresses were all dressed in uniforms of an era gone-by, all were very young, courteous but completely unprofessional; they gave the impression they were speaking from a script not having a clue what they were really saying.
The antipasti were only discrete, nothing exceptional and furthermore, the number of different types of these minuscule tastes was totally out of line; it was almost like a Sunday Brunch smorgasbord, lots of stuff but nothing great or too much and unable to appreciate any of it. Once upon a time in this “joint,” one could eat just those now, one leaves the table hungrier than prior to being seated.
The surprise however was not the food. As soon as dinner was ordered the owner of the “joint” (big female chowhound herself) approaches the table in her apron and in a little innocent voice, tosses the wine question: “Shall I bring you some wine?” “What, are you kidding?” I say to myself. I may be a chowhound too but not the kind she thought I was. Upon my request to bring me the wine list, this questionable female disappeared and sent one of the girls with the list to the table. At first glance, I thought to myself this must be the version with prices in Rupees and not Euros, but upon closer examination, I saw the Euro symbol here and there finding not a trace of the Indian currency.
The wine prices were insane!!!! The least expensive wine was a bottle for 120 Euros (stuff one would pay 25 Euros max in any other restaurant) and then there was a bottle of Franciacorta Brut (mind you just Brut, not a bottle of non dosato) to the tune of 1,290 Euro!! After refusing to be pillaged, the waitress blushed and knowingly acknowledged in a low voice “ah yes, of course…” While Snow White was still asking me what kind of racket for a restaurant I had brought her to, the big female chowhound approached us and had the brazen nuts to play Ms. Generous and offer us wine by the glass. It was only a tiny whack in the ankle that Snow White launched in my direction to help prevent me from telling that creature what and where she could put that glass of wine (Thank you Snow White)! Then after paying the horrendous bill for not eating, the little waitress comes back and sheepishly offers us a glass of grappa, on the house. Good God, I refused that as well; was not going to put myself at her mercy, no way!
Moral: paid the sticky bill, ate poorly without wine, was insulted and had my leg pulled from here to Timbuktu…you do the math.
2 comments:
Ce restaurant tenu par une dame excentrique est un véritable RIPOFF. La nouriture est correcte sans plus, mais les prix exorbitants et à la tête du client. A éviter à tout prix.
Hi Anonymous,
Sorry to hear you had the same experience but I am so glad you posted a comment. We need to force this woman to change her business or loose the clientele at least. The wine prices were insane.
Thank you very, very much for posting a comment.
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